Quanti di noi conoscono davvero il significato di Marketing Virale?
Marketing virale, in cui l’accostamento al virus aiuta a spiegare il modo in cui dovrebbe diffondersi il messaggio che vogliamo veicolare. I virus sono sempre in movimento, rimbalzano di corpo in corpo contagiando ogni cosa con cui vengono in contatto.
La stessa cosa succede col Marketing Virale
Avete uno spot, uno slogan o una canzoncina che vi è entrata in testa e ci è rimasta per giorni? e in questi giorni, vi è mai capitato di coinvolgere, anche senza volerlo, un amico o un conoscente ripetendo il vostro personale tormentone?
Ecco, questo è marketing virale, un messaggio che si propaga velocemente, senza dare il tempo a chi lo utilizza o chi lo ripete di capire a fondo cosa sta succedendo.
Non è così brutto come sembra, facciamo qualche esempio positivo. Avete seguito recentemente la vicenda di Matteo, il bimbo “petaloso”? Ecco, l’iniziativa, la curiosità e la fantasia di Matteo sono state premiate non solo dall’Accademia della Crusca (un’autorità che ha in qualche modo avallato la creazione del neologismo), ma anche e soprattutto dalla rete, che ha risposto in massa all’iniziativa della maestra lanciando l’hashtag #petaloso. La tenerezza della situazione è stata la molla che ha fatto innescare il viral marketing: in poche ore #petaloso ha raggiunto i vertici delle tendenze su Twitter, Instagram; su Facebook ha avuto oltre 75mila condivisioni ed è stato usato come slogan da alcuni marchi famosi per pubblicizzare iniziative legate alla Festa della Donna. E prima di petaloso la rete aveva anche adottato #inzupposo, neologismo ideato per una nota marca di biscotti. In questo secondo caso, a farla da padrone era stata l’ironia, più che la tenerezza. Ma, come recita un vecchio adagio, “l’importante è che se ne parli”.
Perché usare il viral marketing.
Essendo di fatto una strategia di comunicazione, se ben concepito, il viral marketing è particolarmente vincente, perché basta sul più classico passaparola. L’ideazione è importante: per avere successo, la campagna virale deve essere studiata in ogni dettaglio, il messaggio virale essere breve, diretto e accattivante, un po’ come lo slogan della Fiat Uno che, nel 1984 era, “scattosa, risparmiosa e comodosa”. Un messaggio davvero curioso, per chi lo ascoltava, no? Difficile non restasse impresso nella memoria.
Dunque, funziona il viral marketing?
Certo che funziona, e alla grande! Ma non possono farlo tutti, perché attuarlo non è semplice come parlarne. E soprattutto, non è facile capire quale sia il pubblico giusto per il proprio prodotto/servizio. Quelli he abbiamo citato sopra sono solo alcuni esempi di campagne ben orchestrate, e risultate particolarmente vincenti, che hanno saputo ben coniugare il prodotto, la distribuzione e la sua ricerca. Ma, come per un’orchestra, è essenziale che tutte le componenti entrino in risonanza tra loro nel modo giusto, per evitare effetti cacofonici e soprattutto catastrofici, come è accaduto a famosissimi marco che non sono stati in grado di gestire le campagne web da loro stessi lanciate.
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